Dal 1965 Carlos Puebla ha fatto cantare più generazioni sulla «querida pre sencia» di un Comandante in procinto di partire per una difficile missione. Il leader in que stione era argentino e si chia mava Ernesto Guevara, il «Che», ma obiettivamente ave va un compito molto più difficile – organizzare delle rivoluzio ni in stile cubano in diversi Pae si – rispetto a quella di Federico Fazio, la cui «cara presenza»regala alla Roma il suo Comandante. «È un soprannome che mi piace», ha infatti sempre ammesso il difensore (anche lui argentino) che, smaltita la squalifica di campionato contro il Torino, domani tornerà in campo nella sfida senza futuro contro lo Shakhtar,quella che metterà in palio l’accesso ai quarti di finale di Champions.
Inutile dire che sarebbe il dono più bello che la Roma potrebbe confezionare al presidente James Pallotta, che domani com pirà 60 anni. Ma siccome non si vive di sola gloria, bensì anche di pane, non è un mistero che gli almeno 11 milioni (più la quota legata al «market pool» destinati alle casse societarie per la qualificazione, sarebbero il miglior viatico in vista della costruzione della squadra per la prossima stagione. In attesa di scoprire se in estate si dovrà vendere per mettere a posto i conti prima della fine del «financial fair play», non bisogna dimenticare neppure che entro dicembre occorrerà una ricapitalizzazione di circa 110 milioni. Ottimi motivi, insomma, per cercare in tutti i modi «la quar ta (volta) dei quarti». Finora, infatti, solo in 3 occasioni la Roma è arrivata a questi livelli in Coppa dei Campioni Champions: nel 198384 contro la Dinamo Berlino (missione com piuta), nel 200607 e nel 2007 2008 sempre contro il Manchester United (missione fallita).
La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini)